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INIPI o Rito della Purificazione è la più antica forma di preghiera praticata dai nativi del nord America per invocare la benedizione e l’aiuto del Grande Spirito e  la purificazione del corpo e della mente al fine di avvicinarsi maggiormente alla propria spiritualità.

 

La Cerimonia si svolge in una capanna che viene costruita intrecciando, a coppie diametralmente opposte, ventiquattro grossi rami di salice bianco verticali, annodati a quattro anelli orizzontali, sempre di rami di salice.  Al centro viene scavata una buca dove verranno riposte le Pietre Sacre incandescenti e ad ovest viene realizzata l’entrata. Sulla struttura verranno posizionate delle coperte in modo che mantengano la temperatura interna ed il Rito si svolgerà completamente al buio. La Capanna rappresenta una geometria sacra che richiama l’universo secondo le dodici case astrologiche e orizzontalmente le quattro direzioni o punti cardinali.

 

A ovest, poco lontano dalla porta dell’INIPI, si trova l’Altare Sacro che è realizzato con la terra scavata per creare la buca per le Pietre Sacre. Sopra l’altare è riposta la Sacra Pipa e tutte le cose sacre da utilizzare durante il Rito.

La buca del fuoco si trova a ovest dell’Altare. Qui sono riscaldate le pietre che saranno poi portate all’interno dell’INIPI dal Custode del Fuoco che  si occuperà dell’accensione e del mantenimento del Fuoco Sacro durante l’intera cerimonia

 

Nell’INIPI si entra a quattro zampe e all’esterno della porta si piega il capo e si pronuncia  “Mitakuye Oyasin” che significa “Tutte le mie Relazioni, Tutto è Connesso, Siamo parte del Tutto”, poi si entra in senso orario.

Dopo che tutti i partecipanti hanno trovato posto all’interno nella capanna il conduttore fa portare all’interno le pietre. Poi viene chiusa la porta realizzata con le coperte. Inizia il primo round durante il quale il conduttore verserà acqua sopra le pietre riempiendo la capanna di vapore. Alla fine del primo round sarà aperta la porta e verranno introdotte altre pietre, poi sarà richiusa iniziando il secondo round. Cosi per un totale di quattro volte.

 

Simbolicamente quando noi entriamo nella Capanna entriamo nel grembo materno di Madre Terra, dove siamo accolti purificati ed armonizzati. Siamo parte dell’Universo, entriamo in sintonia con le sue energie, con le sue leggi e ci sentiamo parte di Tutto Ciò Che E’. Il buio, il vapore e il caldo ci permettono di entrare profondamente nella nostra interiorità, ci consentono di rinnovare il contatto con le Guide di Luce che ci accompagnano e con il mondo spirituale in genere. All’interno della capanna siamo naturalmente accompagnati in una ricerca interiore per entrare in comunicazione con la nostra Anima e il nostro Sé Superiore. Ritrovare il nostro obiettivo di vita e una riconnessione con la nostra spiritualità che ci aiuta a percorrere la nostra strada.

 

Naturalmente in alcuni momenti la temperatura interna potrà essere molto alta, non bisogna combattere contro il calore o il vapore, ma accettarli come un aiuto e un mezzo per assopire il nostro ego e poter raggiungere in piena libertà le profondità della nostra spiritualità. Nel caso il calore sia intenso si può sdraiarsi, in basso la temperatura è più fresca ed inoltre si entra maggiormente in contatto con Madre Terra e si può percepire la sua energia che ci infonde forza ed equilibrio. Durante la cerimonia, in caso di difficoltà, è consentito uscire.

 

Durante il rito ci saranno momenti in cui ci si unirà energeticamente al cerchio per potenziarne l’energia di guarigione e periodi in cui si dovrà concentrarsi su se stessi, comunque sempre guidati dal conduttore.

 

Simbolicamente la fine dell’INIPI e l’uscita dalla capanna significa la rinascita, l’uscita dal grembo materno di Madre Terra e dopo aver pregato ed essersi purificati, torniamo alla nostra vita con una nuova purezza, una nuova energia ed una nuova spiritualità. E’ ora compito nostro cercare di custodire gelosamente quanto ricevuto in questo rito e di mantenere lontano  le negatività, con cui entriamo in contatto tutti i giorni nel nostra percorso esistenziale, che trasmettono un energia che appesantisce la nostra vibrazione  talvolta impedendoci di sentirci e di vivere come Esseri di Luce e di Amore quali Noi Siamo.

 

Questo è un rito dei Nativi Americani, una cerimonia di purificazione e preghiera. Qui la preghiera è espressa da ognuno a modo suo e secondo il suo credo e il suo “sentire”. L’unica cosa che la rende potente è che deve venire dal Cuore. Qui preghiamo Il Divino, il Creatore che nelle numerose religioni assume vari nomi ma nella spiritualità è sempre la stessa entità di Pace di Amore e Verità. Noi facciamo parte di Tutto Ciò Che E’, siamo un’unica cosa. Al nostro interno abbiamo la Scintilla Divina e cerchiamo con questo rito di sentirla di diventarne consapevoli in modo da avvicinarci sempre di più alla nostra Sacra Spiritualità.

 

Lo scopo è quello di portare la spiritualità di un popolo profondamente legato alla terra, agli animali, all’acqua, al fuoco, alle stagioni, alle direzioni e agli Spiriti. Un popolo che vedeva la sacralità dell’essere umano e di tutte le forme di vita. Portare questa spiritualità presso un popolo ormai travolto dalla macchina del consumismo più sfrenato; schiacciato dall’assenza di compassione e di empatia verso i nostri fratelli spirituali; accecato da falsi valori e false speranze sempre più radicati nel suo essere, talvolta insensibile alla propria spiritualità, indifferente alla sacralità del proprio essere, sordo alla chiamata della propria Scintilla Divina….. Tutto questo andava bene nella vecchia energia. Ora l’energia sta cambiando, noi stiamo cambiando, la nostra spiritualità sta cambiando; stiamo percependo la nostra Essenza Divina sempre più potente dentro di noi, stiamo ascoltando sempre più profondamente la nostra spiritualità, siamo sempre più assetati di spiritualità, di centratura energetica ed equilibrio vibrazionale.

 

 

Mitakuye Oyasin

 

 

NOTE

 

L’abbigliamento è composto da costume per gli uomini e per le donne maglietta con le spalle coperte e gonna o pantaloni leggeri sotto il ginocchio.

Eventuali orologi, anelli, collane e orecchini, metallici, devono essere tolti e lasciati all’esterno.

INIPI

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